Nella notte fra il 21 ed il 22 marzo di un anno fa arrivava a Crema la Brigata di medici ed infermieri cubani “Henry Reeve”, per aiutare i nostri operatori sanitari a contrastare la pandemia da COVID-19, lavorando presso l’Ospedale da campo.
Arrivavano in maniche di camicia e le temperature erano rigide come in questi giorni, si scatenava subito una meravigliosa gara di solidarietà dei cremaschi, che in poche ore ci consentiva di fornire loro l’equipaggiamento per affrontare il rigore del nostro clima. Erano i giorni più cupi e più difficili, ma da quel momento la presenza a Crema dell’Esercito Italiano e dei nostri Hermanos de Cuba ci consentì di realizzare che non eravamo soli, restituendo alla nostra comunità coraggio e speranza.
Sono contenta, questa sera, di partecipare alla Assemblea costitutiva del Circolo di Crema dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia Cuba, un modo molto concreto per lasciare un segno del passaggio della Brigata “Henry Reeve”, così pieno di umanità e di solidarietà, nella nostra Comunità”.
Così, dal suo profilo di Facebook, la sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, ricorda l’arrivo dei medici cubani in Italia.
I membri della brigata Henry Reeve hanno lavorato per 2 mesi a Crema e in Lombardia per contenere la COVID-19 in Italia, sono tornati vittoriosi a Cuba l’8 giugno, dopo aver adempiuto al loro dovere e con il riconoscimento delle autorità italiane e della popolazione italiana.
Il dottor Carlos Pérez, capo della brigata medica cubana, ha inviato un affettuoso saluto ai cremaschi in Italia nell’anniversario dell’arrivo del contingente Henry Reeve in quella zona, epicentro della pandemia nel paese europeo. “Vogliamo ringraziarli per la loro ospitalità, e per quanto ci hanno fatto sentire bene in quel momento, le autorità governative e il movimento di solidarietà con Cuba”, ha concluso il medico.