Un gruppo di entità statunitensi che rappresentano agricoltori, ambientalisti, accademici, società civile e movimenti per la giustizia climatica ha chiesto a Washington di cambiare la sua politica verso Cuba, secondo un rapporto pubblicato oggi.
In totale, 36 organizzazioni di questi rami hanno inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, chiedendogli di invertire le politiche fallimentari del suo predecessore Donald Trump, come promesso nella sua campagna presidenziale.
I firmatari della lettera chiedono che egli adempisse a tali giuramenti e chiedono anche di soddisfare le richieste di milioni di persone in tutto il mondo con la stessa richiesta, compresi 79 membri del Congresso e altre organizzazioni statunitensi.
Un comunicato stampa dell’ambasciata cubana a Washington spiega che i firmatari della lettera a Biden, inviata il giorno prima, appartengono a diversi settori della società civile e collaborano attivamente con i loro colleghi dell’isola.
Molti di loro hanno anche partecipato a scambi di conoscenze nella ricerca di soluzioni alle molteplici crisi sociali ed ecologiche della regione, aggiunge il testo.
La richiesta di queste 36 organizzazioni statunitensi sintetizza la necessità di porre fine alle politiche statunitensi che continuano, tra l’altro, a bloccare la capacità di Cuba di mitigare e adattarsi alla crisi climatica.
Le sanzioni di Washington limitano anche gravemente lo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili e il diritto al cibo di Cuba.
La cessazione delle sanzioni e delle restrizioni contro il cibo, le medicine e qualsiasi altra assistenza umanitaria, la piena riapertura dell’ambasciata di Washington e dei servizi consolari all’Avana e il ristabilimento degli scambi bilaterali sono altre richieste.
Hanno anche chiesto l’attuazione dell’autorità esecutiva di non rinnovare la determinazione annuale di imporre sanzioni ai sensi della legge sul commercio con il nemico..
Il documento sostiene il ripristino dei regolamenti che regolano il commercio e i viaggi a Cuba al punto in cui erano prima del 20 gennaio 2017.
Secondo il direttore esecutivo dell’Agroecologia dei Caraibi e coordinatore della Rete Agroecologica Cuba-Stati Uniti, Margarita Fernández, un approccio politico veramente audace e basato sui diritti “sarebbe quello di togliere completamente il blocco”.
Anche se nella sua campagna presidenziale Biden ha promesso un cambiamento di politica verso Cuba, recentemente la Casa Bianca ha dichiarato che questa non è una priorità e le più di 200 misure prese da Trump contro l’isola sono ancora in vigore.
In questo contesto, presto, il 23 giugno, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite voterà il progetto di risoluzione che chiede la fine del blocco statunitense, un testo simile a quello sostenuto in 28 occasioni precedenti dal forum multilaterale.